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dc.creatorCasertano, Giovanni
dc.date2022-05-26
dc.date.accessioned2023-01-18T16:29:58Z
dc.date.available2023-01-18T16:29:58Z
dc.identifierhttp://revistas.umce.cl/index.php/iter/article/view/1870
dc.identifier.urihttps://revistaschilenas.uchile.cl/handle/2250/220645
dc.descriptionTre punti sono, a mió parere, da sottolineare per quanto riguarda la riflessione platónica sulla veritáin questi due dialoghi: 1) il fatto che la veritá é qualcosa che concerne il pensiero e non ha nulla a che vederecon le sensazioni corporee; 2) il fatto che essa é, comunque, strettamente legata all’opinione, non solo perchéanche l’opinione é naturalmente una forma di pensiero, ma anche perché é proprio l’opinione a guidarcinelle nostre scelte pratiche, di vita; 3) il fatto che, e proprio per questa ragione, la veritá non é qualcosache si puó cogliere con un atto intuitivo sovrarazionale, o peggio ancora mistico, ma é indiscindibilmente enecessariamente legata al discorso, ad un contesto cioé razionalmente dimostrativo: la veritá come l’orizzontedei discorsi che la cercano. Naturalmente questi tre punti sono strettamente connessi, nello stile di pensiero edi scrittura platoníci, ed é solo per esigenze ermeneutiche e di comprensione che li si puó distinguere.es-ES
dc.formatapplication/pdf
dc.languagespa
dc.publisherCentro de Estudios Clásicos Giuseppina Grammatico Amari, Universidad Metropolitana de Ciencias de la Educaciónes-ES
dc.relationhttp://revistas.umce.cl/index.php/iter/article/view/1870/1856
dc.rightsDerechos de autor 2022 Iteres-ES
dc.sourceIter; Núm. 15 (2007): La palabra fundante; 71-98es-ES
dc.source0718-1329
dc.title“La Verita come l’orizzonte dei discorsi che la fondano: Platone, Fedone e Menone”es-ES
dc.typeinfo:eu-repo/semantics/article
dc.typeinfo:eu-repo/semantics/publishedVersion


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